Coogee, le notti dei ragni e la Luna Piena
- Renato | Michela
- 25 gen 2019
- Tempo di lettura: 6 min
La natura crea e distrugge, unisce e divide, nelle sue diverse forme però riesce comunque sempre a stupire e a mettere alla prova. Talvolta ci allieta con la sua potenza e bellezza, in altri casi è invece può trasformarsi nei nostri peggiori incubi, come ad esempio quando si presenta sotto forma di ragno gigante. Questa storia inizia in una notte di luna piena di terrore, presso il nostro appartamento e continua in un’altra notte di luna piena a Coogee, zona litorale ad est di Sydney, le cui acque sono abitate dai pesci chirurghi, come Dory di “alla ricerca di Nemo”, dove la natura ci ha deliziato con i suoi effetti speciali.

“P Sherman, 42 Wallaby Way, Sydney”, era l’indirizzo dove venne portato il povero Nemo, il piccolo pesce pagliaccio con la pinna atrofica, protagonista del celeberrimo capolavoro della Pixar, questa nozione è l’ unica cosa ricordata da Dory, la smemorata, la quale è un pesce chirurgo blu, uno degli animali simbolo dell’Australia.
In questo film vengono trattati, da un punto di vista differente, i problemi che sorgono quando l’uomo e la natura entrano in contatto; infatti il fatto scatenante di tutta la vicenda è incentrato sul “rapimento” del protagonista per mano di pescatori umani. Il destino del pesciolino sarebbe stato quello di finire in un acquario di un dentista, per allietare i capricci degli Uomini; ma grazie all’ unica memoria di Dory, il pesce chirurgo, questa storia si conclude con un lieto fine.
L’ Australia possiede tra le sue ricchezze la fauna da cui è abitata, come risaputo; e Coogee, una delle più antiche spiagge della città di Sydney, è senza dubbio una delle zone più popolate dai pesci chirurghi, con i loro colori blu, nero e le pinne gialle, tant’è che una delle attrazioni principali, in questa tranquilla spiaggia per famiglie, vista l’assenza di onde da surfare, sono le immersioni insieme ai banchi di questi coloratissimi nuotatori, ma per ora non abbiamo ancora provato questa esperienza, quindi non è affare che ci riguarda, al momento.
A dire il vero per ora i nostri contatti ravvicinati con animali strani e unici, incontrati in natura, si possono contare sulla dita di una mano, per fortuna o sventura, a seconda di quale bestia si prende in considerazione.
Essendo rimasti in Sydney da quando siamo arrivati, è logico capire che da una metropoli come questa non ci si possa aspettare grandi comparsate zoomorfe, a parte gli ibis, qui comuni quanto i gabbiani a Genova, i pappagalli bianchi o colorati che svolazzano tra le fronde, stormi di volpi volanti (pipistrelli giganti) che affollano i cieli all’ imbrunire, grandi come gatti, dei lucertoloni paurosi che scappano nei cespugli, Possum aggrappati ai rami, che di notte escono a elemosinare tozzi di pane dai passanti e, per la prima volta in quasi due mesi dall’ arrivo, abbiamo avuto a che fare con uno dei più grandi deterrenti che riescono a dissuadere le persone nella decisione di venire in questa landa desolata, i ragni.
In questa parte del pianeta sono concentrate numerosissime specie di aracnidi letali e non, che quotidianamente sono protagonisti di lotte, all’interno degli appartamenti, con inquilini terrorizzati.
Tra i più letali troviamo il ragno delle banane, di cui un esemplare agli ultimi Australian Open è riuscito ad allarmare il campione serbo Novak Djokovich, il red Back Spider, che, come consigliato dal nostro coinquilino, se avvistato in casa è sinonimo di “scappa lontano”, i ragni Cacciatori, i Funnel web spider, il White tail spider, Mouse spider, Black house spider, Golden orb-weaving spider, la Tarantola australiana e poi il nostro terribile nemico di queste sere, l’ Huntsman Spider.
Questo mostro a otto zampe in realtà non è affatto letale, ma è tutt altro che amichevole. Nonostante in realtà sia utile per la casa, in quanto cacciatore di altri insetti, ragni e le enormi blatte australiane, è davvero poco confortevole sapere di poterlo involontariamente ospitare in camera da letto o sotto l’asse del gabinetto.
È velocissimo, se avesse le dimensioni umane correrebbe i 100 metri in 4 secondi, è capace di balzi enormi, talvolta addosso alle persone e causa di numerosi incidenti stradali in quanto solito a rifugiarsi nelle automobili e, infine, può raggiungere le dimensioni di una mano.
In queste sere abbiamo duellato con due rappresentanti di questa specie di Usain Bolt spara ragnatele, vincendo; pace all’ anima loro, o che brucino all’ inferno da dove sono venuti –a seconda delle versioni-.
Tutto è iniziato per via del fatto che stiamo arredando la nostra nuova dimora a Zteland, questo ci ha portati a dover cercare una lavatrice di seconda mano, trovatala nel sobborgo di Mascot, vicino all’ Aeroporto di Sydney, l’abbiamo recuperata da un idraulico cinese, che aveva il giardino gremito di questi elettrodomestici e a quanto pare anche di ragni.
Dopo aver ispezionato il macchinario con perizia e portato a mano fino a dentro casa, l’abbiamo installato nella sua posizione e qui sono iniziati i “problemi”.
Prima uno e poi l’altro si sono affacciati nella nostra lavanderia, il primo è riuscito, con una corsa fulminea, a nascondersi nelle intercapedini, mentre il secondo, appollaiato proprio sulla maniglia di apertura della lavatrice, è stato messo alle strette da un bicchiere e una ciabatta e ha dovuto soccombere allo strapotere dell’essere umano.
La prima sera è quindi finita in pareggio, con la lavanderia in quarantena, per rendere la nostra notte meno agitata.
Il giorno seguente, armati di ddt, abbiamo atteso una ricomparsa del nemico sopravvissuto o di qualche suo parente che ancora fosse rimasto nell’ombra. La sua apparizione non ha tardato ad avvenire, proprio sul muro della nostra camera e, dopo un quarto d’ora buono di pianificazione tattica, esitazioni, studio vicendevole e paranoie varie anche la seconda battaglia si è conclusa con un colpo di pantofola fatale.
Ho provato un certo senso omicida nell’infierire col ddt su un avversario duro a morire, che, nonostante gli spasmi, continuava a trascinarsi verso la salvezza, ma solo uno dei due poteva sopravvivere e per questa volta noi eravamo più preparati.
Questa lotta non significa aver vinto la guerra, ci saranno antagonisti molto più temibili da affrontare nelle notti australiane, per dormire sonni tranquilli. Fortunatamente questa volta avevamo una bellissima Luna piena a rischiarire le tenebre, illuminando il fuggiasco come un riflettore.
È risaputo che i cieli stellati da questa parte del mondo siano da mozzare il fiato, con la loro chiarezza e la miriade di stelle che compongono forme, storie e intrecci se si formano unendo i puntini luminosi con linee che sembrano ragnatele di luci nel cielo -che in questo caso farebbero meno ribrezzo di quelle tessute in terra-.
Se quindi per molti, specialmente per noi, i ragni non possono considerarsi capolavori della natura, nonostante le loro strabilianti caratteristiche, sarebbe forse meglio tornare ad argomenti più tranquilli, specialmente parlando di notti stellate e Pleniluni.
Abbiamo visto la prima Luna piena australiana il giorno del solstizio d’estate (il 22 dicembre), proprio dalle scogliere di Coogee, in un evento organizzato dal collettivo #moonrise, un gruppo di musicisti da strada, che mensilmente si incontra nelle insenature scavate dal sale e dal vento, per salutare e celebrare questo spettacolo naturale, imbastendo orchestre improvvisate con ogni tipo di strumento, dal sassofono al flauto traverso, dal violino al bongo, passando per chitarre, tamburelli e percussioni varie con toni blues, tribal e gispsy.
Siamo arrivati per l’ora del tramonto, con il sole che calava alle spalle delle rocce, le quali ci dividevano dal manto cittadino poco distante; così, pian piano, questa terrazza naturale dove ci siamo accampati, ad una decina di metri sopra i cavalloni dell’oceano, che battevano poderosi, alzando torri di spuma, si è riempita di persone di ogni tipo; chi ha iniziato ad appiccare un falò, chi stendeva teli e stappava bottiglie di vino, chi iniziava ad intonare il ritmo della serata, fino a calarci con catarsi in questo sogno ad occhi aperti, con il crepuscolo che avanzava lento e la musica che ci cullava al ritmo delle onde.
Tra tutti, una ragazza ci ha molto colpito, amica del nostro coinquilino Hamdan, il suo nome nemmeno farlo apposta è Luna e il suo talento come violinista è superato soltanto dalla sua semplicità come persona; insieme ad un altro mostro della serata, un polistrumentista di strada, incrociato di sfuggita, casualmente, anche nel pomeriggio, lungo le passerelle di Bondi Beach, che ora suonava il flauto traverso, hanno monopolizzato l’attenzione di tutti per 20 minuti buoni di improvvisazione, senza finire mai per diventare noiosi.
Ad un certo punto il silenzio; dall’ orizzonte iniziava a spuntare una sottile linea di luce nella totale oscurità, pian piano cominciava a salire, scoprendo il disco brillante della Luna, rotonda, chiara e lenta nello spogliarsi e rivelarsi nella sua interezza, come una bella donna che lascia cadere i suoi veli, per mostrarsi nuda, come la natura l’ha creata. Intorno tutti iniziarono ad ululare, e noi con loro, con i musi puntati verso di Lei.
Le scogliere di Coogee sono state la platea perfetta per assistere a questo evento imperdibile; nonostante non sempre la natura sia clemente con l’essere umano, riesce sempre a regalare emozioni ineguagliabili; può essere che talvolta si presenti in forme terrificanti come quelle di un ragno, magari per proteggersi proprio dal suo figlio più ribelle, quale noi siamo, per preservarsi e mantenere le distanze; forse questa può essere una spiegazione, resta il fatto che bella o brutta che sia, Madre Natura riesce a sorprendere ogni volta che la si osserva, magari al nostro prossimo ritorno a Coogee potremmo raccontare di quanto sia meraviglioso nuotare tra i pesci Chirurghi e con loro potremmo spingerci fino al Reef del Mar dei Coralli, seguendo le correnti oceaniche alla ricerca di Nemo, schivando pericoli molto più insidiosi dei ragnetti affrontati finora, come gli squali ad esempio. Pero ora ci limitiamo a contemplare la Luna e a cacciare qualche tessitore ad otto zampe, poi si vedrà.
Renato
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