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Salento, vieni a ballare in Puglia

Aggiornamento: 10 dic 2018

Parafrasando il buon Caparezza, scomodato per l'occasione, la Puglia ha vissuto tragedie e invasioni di turisti della movida. A parer nostro, l’intento ecologico di questo territorio del sud Italia dimostra un progressismo a cui fare un applauso, speriamo che possa continuare su questa strada ed essere d’esempio per tutte le meraviglie del nostro meridione.


Saranno uno o due lustri che Gallipoli è diventata la nuova meta della stagione estiva italiana, una trasposizione delle isole Baleari nostrana, la Lloret de Mar salentina. Finalmente anche noi abbiamo una destinazione dove i nostri giovani possano calarsi pasticche la sera ed andare a smaltirle il giorno dopo in spiagge migliori della riviera romagnola, roccaforte degli anni '80, quando lo sballo era accompagnato da sensualissime ascelle femminili non depilate.

Avremmo un'infinità di storie ai limiti della legalità e della moralità da raccontarvi, se solo ci fosse balenata per l'anticamera del cervello l'idea di fare code chilometriche, cercare invano un parcheggio e sgomitare sul bagnasciuga con la fiumara di esaltati, che affolla annualmente il rinomato Samsara Beach; ma purtroppo non c'è nulla al mondo che ci interessi meno.

Fortunatamente la Puglia è una gran figata e ci sono retroscena differenti che ora porteremo alla vostra attenzione.

Innanzitutto ci teniamo a precisare che non eravamo mai stati sul giornale prima di questo viaggio, ma approfondiremo più avanti questo argomento.

Citando la treccani moderna, alias Wikipedia "Nel 2012 sono state depositate presso la Procura della Repubblica di Taranto due perizie, una chimica e l'altra epidemiologica, nell'ambito dell'incidente probatorio che vede indagati Emilio Riva, suo figlio Nicola, Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento siderurgico, e Angelo Cavallo, responsabile dell'area agglomerato. A loro carico sono ipotizzate le accuse di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico. Sarebbero particolarmente inquinanti i 70 ettari di parchi minerali per via delle polveri, che fungono da veicolanti dei gas nocivi, le cokerie che emettono soprattutto benzo(a)pirene, ed il camino E312 dell'impianto di agglomerazione per quanto riguarda la diossina";

nonostante questo triste episodio, unico riguardante la Puglia, che ci viene in mente ora, ci sentiamo di dire che siamo rimasti stupiti da quanto il tacco dello stivale si sia rivelato in tutta la sua innovazione ecologica.

Abbiamo viaggiato da Roma a Lecce con Flixbus e questo ci ha permesso di assaporare l'intero paesaggio che unisce queste due fantastiche città italiane, all'incirca, siccome metà del viaggio abbiamo dormito; ma la parte riguardante questa regione ce la siamo goduta appieno.

Ore e ore di immutabile paesaggio agreste e collinare, interrotto sporadicamente da filari di uliveti secolari.

Quello che però ci ha colpito di più di quel lembo di terreno dove finisce la Lucania, proseguendo oltre il Vulture, sporgendosi fino al Tavoliere, dove la pianura diventa Gargano, è la massiccia presenza di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. - Questo serviva solo per far vedere che abbiamo molte nozioni di geografia -.

Pannelli solari e pale eoliche a perdita d'occhio, connubio di innovazione e bellezza, che ci hanno regalato un misto di stupore e meraviglia, oltre che aver avvalorato la nostra scelta di aver destinato a mezzo per la vacanza una meraviglia dell'automobilismo francese.

Abbiamo noleggiato una Renault Zoe. Non avevamo mai guidato un'auto elettrica prima di quel momento, nemmeno ibrida, è un' esperienza gratificante.

Una lavata di coscienza per tutti gli anni in cui abbiamo inquinato senza curarcene, l'espiazione delle nostre malefatte, quell'automobile è stata per noi quello che Gesù Cristo è stato per i Cristiani. Ora la nostra anima è salva.

Abbiamo guidato altre macchine a benzina dopo quella vacanza, non ci sono trasformati in petulanti e boriosi ecologisti (Michela un pochino sì), ma questa esperienza ha aperto i nostri orizzonti verso le auto futuristiche, fino a prenotare recentemente un test drive del gioiello visionario di Elon Musk, la Tesla model S. Ma non vogliamo parlare di questo mostro dell'ingegneria elettronica, accessibile a pochi eletti al momento.

Tornerò quindi alla Renault Zoe, una vettura più popolare, ma con ancora troppe seccature per diventare oggetto dei desideri basso-medio borghesi.

Per cominciare una potenza davvero scarsa, che toglie quella ‘gioia di superare i limiti’ tanto cara alle pubblicità di autovetture tedesche.

Poi l'attesa per il rifornimento (almeno 30 minuti) e la scarsità di colonnine pubbliche a cui attaccarsi, (seccatura molto italiana) che impone una certa organizzazione negli itinerari, per non rimanere a piedi, che spesso risulta fastidiosa.

Ma, una volta superati questi scogli apparentemente invalicabili, siamo stati davvero grato alla Zemove di Lecce, per averci concesso l'opportunità di alleggerirci l'anima con la svolta green che stava prendendo la nostra avventura pugliese.

Quindi ora vi racconterò di come siamo finiti sul giornale:

Ci troviamo a Copertino, nell'entroterra del Salento, dove i trulli e le masserie la fan da padroni, qui non capita mai nulla -a differenza della tanto vicina quanto tristemente nota Avetrana-, siamo nel tipico paesino del sud, popolato da anziani contadini, dove tutti si conoscono; ma Copertino può vantare tra le fila dei suoi assessori un uomo del futuro, l'architetto Antonio Franco, che ha combattuto contro la riluttanza delle istituzioni per installare una colonnina per la ricarica dei mezzi a mobilità sostenibile.

Effettivamente non avremmo mai visitato Copertino, se non fosse stato che quel punto di ricarica era strategico per noi che muovevamo i nostri viaggi dalla stupenda Torre Lapillo (più comunemente conosciuta come "le Maldive del Salento"); tant'è che in uno dei nostri passaggi, siamo stati avvicinati da un curioso autoctono, che in quel momento stava parlottando con dei suoi compari, il quale iniziò a domandarci cosa ci portava in quel paesino sperduto.

Quando gli spiegammo della nostra scelta di noleggiare un'auto elettrica e che l'unica colonnina di ricarica nei paraggi era quella, a quell'uomo si illuminarono gli occhi e insistette per farci una fotografia.

Quell'uomo era l'architetto Antonio Franco, assessore all'ambiente, servizi cimiteriali, patrimonio e attività produttive del comune di Copertino e fece di noi due Vip del paese, inserendoci nelle notizie locali.

Quindi basta andare a Gallipoli, andate tutti a Copertino.

Renato

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