Irlanda, omaggio alla classe operaia
- Renato | Michela
- 24 nov 2018
- Tempo di lettura: 3 min
Abbiamo osservato l’Irlanda con non pochi pregiudizi. Da Shameless a Gangs of New York, dalla tradizione cattolica alla festa di san Patrizio, dalla passione per la birra all’elogio agli operai che hanno costruito questa terra Verde, è uscito questo pezzo semi satirico tratto da fatti realmente accaduti di fronte ai nostri occhi. Abbiamo adorato l’Irlanda, i suoi paesaggi e i suoi castelli, ma adoriamo molto di più gli irlandesi.

Eravamo su Rainford Street, era la primavera del 2017, avevamo camminato tutta la mattina, ero partito nella totale disorganizzazione dopo aver staccato da lavoro, con un borsone da palestra che avevo tenuto tutto il tempo a mo' di zaino e mi stava segando le spalle; avevamo viaggiato tutta la notte, dormendo un po' in aeroporto e per il resto della nottata in un alberghetto di Temple Bar, il venerdì sera, al culmine della molestia alcolica dei Dubliners, e ancora non ero riuscito a bermi una stramaledettissima birra.
A pochi passi c'era il grandioso stabilimento della birra Guinness, ma dovetti, ahimè, a malincuore, rimandare, per questa volta, la visita, con il tempo decisamente troppo a sfavore, già che la strada per Waterford chiamava a gran voce.
Come stavo dicendo era mattina tarda, saranno state le 11;eppure il vecchio Jimmy era già ubriaco, il veterano della pinta.
in Irlanda è proibito vendere alcolici prima delle 10:00 -ebbene se hanno dovuto regolamentarlo vuol dire che succedeva e anche spesso-.
Stavamo seduti all'angolo di uno squallido baretto, con uno spiccato accento da workin-class, povero di luce, indecisi se bere una birra, un Jemeson on the Rock o un Irish Coffee, -alla fine prendemmo tutti e tre- e al bancone il vecchio Jimmy teneva il suo gremito pubblico, rappresentato da altri tre ubriachi, in pugno. Era un discreto show man, ma incisivo, aveva uno spiccato senso del tempo comico e una magnifica espressività, la quale sopperiva egregiamente al fatto che nulla di ciò che tentava di esprimere avesse alcun senso logico e linguistico.
Ogni tanto si addormentava, tra un sermone e l'altro, ispirati dalla fiera tradizione cattolica Irlandese-che ricordiamo tristemente per aver portato alla morte circa 3000 giovani irlandesi tra il 1960 e il 1990, immolati in stupidi giochi di potere, politici o religiosi non fa differenza, merda rimane-.
Comunque sia tutti immaginiamo gli irlandesi, magari anche scherzosamente, come dei leprecauni fulvi e lentigginosi (come quello in foto sopra), con occhi verdi e zigomi paonazzi, alcolizzati e attacca brighe, con una marcia in più e l'irrefrenabile attitudine a cacciarsi nei guai. Fortunatamente non sono tutti così; ma Jimmy sì, lui era proprio un fiero irlandese.
Come stavo dicendo, quell'attitudine a finire nei cosiddetti Troubles, riguardava anche il vecchio Jimmy, perchè nel frattempo Mary aveva varcato la soglia, oscurando la grigia luce del mezzogiorno dublinense, con tanto di carrellino da mercato al seguito.
Venne fuori che in nostro caro amico anche questo mese aveva speso l'intero sussidio svuotando una bottiglia dietro l'altra, quando in casa mancava la luce da mesi.
Finalmente potevamo assistere ad un'autentica rissa da pub irlandese, purtroppo per questa volta dovevamo fare a meno dei violini da quadriglia, anche se nella nostra testa la colonna sonora di questa scena era assolutamente il celebre pezzo dei Dropkick Murphys, “I’m shipping up to Boston”, mentre l'enorme Mary faceva scempio dell'ossuto Jimmy, nel topico momento della giornata nel quartiere operaio dei Liberties, aiutandolo a ritrovare la strada di casa a cazzotti in testa.
Ma - nonostante questo lato goliardico della verde terra d'Irlanda, il quale ha regalato a questo Paese (che ci permettiamo di definire unico nei suoi paesaggi e nella sua tradizione), grandi soddisfazioni, come il primato mondiale di spesa fissa per alcolici nell' economia famigliare- va ricordata l'immortale classe lavoratrice che cantando Randy Dandy-oh ha portato questa Nazione verso l'inarrestabile processo di crescita e sviluppo economico che la caratterizzano e che l'ha resa una meta molto battuta per l'inarrestabile fuga di cervelli, che invece caratterizza il nostro di Paese; come i nostri cari amici Eleonora ed Alin, da poco sposi, che saluto e ringrazio per averci scarrozzato in ogni angolo di questa terra incredibile e stupefacente.
Renato
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